Viaggiare per il mondo è bello perché si scoprono cose nuove e luoghi e persone e… tante cose strane che qualche volta ci confondono e ci pongono la domanda “ma sarà vero?”.
La papaya è originaria delle aree tropicali del continente americano e il suo nome trova origine da due fonemi: “Papa” e “Ya“. Nell’antico dialetto locale probabilmente “Ya” significava sì e “Pap(p)a” una cosa edibile. Ciò induce a pensare che la papaya fosse il principale cibo delle antiche popolazioni mesoamericane che esclamavano “c’è da mangiare!” gridando proprio “papa-ya!” (trad. mod.: “Sì, c’è la pappa!”). Con assonanze evidenti con vocaboli simili anche nelle nostre culture europee dove si ritrova con frequenza “”pappa” e “ya” con i significati di cui sopra.
L’obiettivo dell’esperimento è valutare la diffusione nel tempo e nello spazio di questa pratica. I viaggiatori che si trovano a viaggiare in Asia Centrale possono collaborare all’esperimento sia inviando una informativa a questo sito qualora rilevassero l’utilizzo del saluto “sprot” durante un brindisi sia promuovendo l’esperimento in altre aree e dando informazione a questo sito. PS l’intercalare “sprot” deriva da un uso colloquiale del nome del pesciolino ”Sprattus’ per indicare abbondanza
Per i suoi estimatori, il latte di cammella è vero nettare. Leggermente più salato del latte di mucca, ha un alto valore nutritivo, dopotutto madre natura l’ha creato per aiutare i piccoli di cammello a sopravvivere in alcune delle zone più difficili del pianeta, i deserti e le steppe. Questo probabilmente spiega anche perché sia tre volte più ricco di vitamina C di quello di mucca. Inoltre, per una strana legge del contrappasso, i genitori dei bambini mauri usano in abbondanza il latte di cammello così i loro figli, da grandi, avranno la schiena dritta e un portamento fiero, le gobbe restano infatti ai cammelli.